mercoledì 16 novembre 2022

 Da Orune ai buchi neri



‘Luminosa e Splendente',

così doveva apparire la volta celeste a Chi, 3000 anni fa presso la fonte de su Tempiesu, rivolgeva il suo sguardo verso il cielo.

Una Luce proveniente dall’alto che con la sua potenza ti faceva flettere le gambe, reclinare la testa all’indietro e portarti in uno stato di abbandono passivo tale da permettere a questa Forza invisibile e inafferrabile, di penetrare all’interno del tuo corpo.


Questo stato di estasi, di alterazione, lo si legge osservando il bronzetto offerente-cantore di Orune trovato nel nuraghe Santa Lulla che domina dall’alto il tempio de su Tempiesu ora custodito presso il museo archeologico di Nuoro.

Alto 16,5 cm, con i piedi ancora inglobati nel piombo di infissione, con lo sguardo rivolto non verso il mondo degli uomini, ma verso quello splendore, quella luce dal cielo capace di penetrare nel suo corpo deformandolo. Il suo corpo è ricettivo, occhi, naso, orecchie, capezzoli, ombelico segnati da doppi cerchi sono pronti e protesi a ricevere, come delle piccole antenne, quei segnali che arrivano dal cielo.

La stessa bocca da cantore sembra accompagnare con un interminabile OM gutturale quest’armonia attorno e dentro di Lui.


Chissà se le stesse sensazioni le abbia provate anche l’astrofisico orunese Ciriaco Goddi che da bambino, come il personaggio del bronzetto, quelle zone frequentava, e ancora si emozioni scrutando i cieli a caccia di buchi neri.






domenica 25 ottobre 2020



 

 Le Launeddas nel regno dei Clarinetti e dei Sassofoni

"storie nascoste in uno scatto"

Accadde oggi:

il 25 ottobre 1901, circa 120 anni fa, Mademoiselle Marthe Rouvel, residente a Mantes (Francia) al n.42 di Rue Porte aux Saints, ricevette questa cartolina dalla Sardegna, in cui un seminascosto suonatore di Launeddas accompagna la processione di S. Mauro a Sorgono.



La cartolina partita da Cagliari 5 giorni prima (20 ottobre 1901) non è firmata ma riporta un' esortazione che ancora oggi esercita il suo potere profetico:

"Ne Vous oubliez pas" (non vi dimenticate)

Proviamo allora a ricostruire la storia, conoscere e non dimenticare i protagonisti e i luoghi associati a questo fatidico scatto.

    La signorina Marta e forse il suo anonimo ammiratore, abitavano a Mantes, cittadina francese a una cinquantina di chilometri da Parigi, cuore storico delle più famose fabbriche di strumenti a fiato: Buffet, Selmer, Dolnet, Evette-Schaeffer ecc., già dal XVII sec. il Re Sole vi impiantò una fiorente industria musicale per i suoi ottoni e legni.







Possiamo solo fare delle ipotesi sul perché questo anonimo francese, agli inizi del secolo scorso, si trovasse nella remota e mal conosciuta Sardegna. Tutte ipotesi valide e suggestive scaturite da una ricerca incrociata che ha riportato in vita tante storie dimenticate.

    Forse il nostro anonimo francese, dipendente della Buffet, si trovava in Sardegna per procacciare la preziosa canna sarda, indispensabile per dar voce ai famosi clarinetti.
Ancora oggi, dalla Sardegna partono verso i porti francesi, navi cariche di canna sarda che non costa niente ma rende molto una volta trasformata nelle costosissime ance.

    Forse il nostro anonimo francese non era un dipendente della Buffet, ma affascinato dalla lettura del libro di Gaston Vuiller "Les iles oublièes"( le isole dimenticate), intraprese il viaggio alla ricerca del 'buon selvaggio'. Questo libro, in voga in quegli anni, racconta le cronache di viaggio di Vuiller in Sardegna e contribuì alla diffusione di un immaginario sull'isola in Francia.


    Il libro è corredato da 70 incisioni che raccontano il vissuto di quella lontana isola. Per realizzare i suoi disegni, xilografati da Charles Barbant, Vuiller attinse a piene mani dagli scatti del fotografo Evaristo Mauri con studio a Cagliari nel Corso Vittorio Emanuele n. 24.
Anche lo scatto della cartolina è opera del grande fotografo cagliaritano.





     La Processione di S. Mauro a Sorgono è una delle più famose e antiche della Sardegna e si svolge presso la chiesa rurale, poco distante dal centro abitato (7Km) e conclude alla fine di maggio, la grande festa in onore di  Santu Maru Erriccu, che richiama un gran concorso di venditori e fedeli da tutte le parti dell'isola. In quei giorni si tiene una gran fiera di panni, ferrame, corame, terraglie, ma soprattutto tre giorni dedicati alla fiera dei buoi e tre a quella dei cavalli.


Sorgono infatti è capolinea e ganglio delle strade interne e si trova esattamente al centro della Sardegna (40° parallelo), e secondo alcuni calcoli, al centro del mondo.

     Vicino alla chiesa c'è il più grande raggruppamento di Menhir (Perdas Fittas) del Mediterraneo (circa 200) risalenti a 5000 anni fa. (sito di Biru e' Concas). Queste pietre lavorate dall'uomo, confermano la sacralità del luogo ben prima dell'arrivo del cristianesimo.



    La chiesa lunga 30m e larga 9, ha il rosone più grande della Sardegna, l'ingresso è rivolto verso la valle dei Menhir poco distante a cui ha scippato gli antichi fedeli.




    La processione è organizzata dai 'Fedales' del paese, cioè tutte le persone che quel determinato anno compiono 40 anni. Oltre ad occuparsi di tutte le fasi organizzative, portare il Santo in processione e distribuire le colorate fettuccine benedette che pendono dal braccio del Santo,





   si devono anche preoccupare di assoldare un suonatore di Launeddas, ormai raro in quelle zone, ma un tempo, come scrive l'Angius nel suo 'dizionario dei paesi' della prima metà dell'Ottocento, allietava con la sua lionella tutte le feste e i balli dei giovani di Sorgono.




  Ma tornando al nostro anonimo francese, che ringraziamo per averci sollecitato a non dimenticare, forse non scopriremo mai la sua vera storia, forse non era un dipendente della Buffet o un intrepido viaggiatore in cerca di emozioni esotiche non lontane da casa, forse scelse quella particolare cartolina perché si chiamava Mauro e voleva mandare un caro saluto alla sua bella e lontana Marta di Mantes in via Porta dei Santi n.42.







domenica 10 aprile 2016

WALT DISNEY IN SARDEGNA




In Sardegna sono ambientati gli episodi  n. 2203 di Topolino (1998) e N. 2977 del 18 Dicembre 2012; quest'ultimo episodio è costruito sull'ipotetica teoria delle Ley Lines: sotto la crosta terrestre scorrono potenti  linee energetiche note ai cinesi fin dai tempi remoti, e proprio per la forza sprigionata, erano definite Vene del Drago, che risultano particolarmente intense in certi punti; nell'episodio di Topolino, la Sardegna sarebbe proprio uno dei luoghi del pianeta in cui si verificherebbero dei misteriosi "affioramenti energetici" che vengono canalizzati tramite le antichissime strutture megalitiche presenti in tutto il suo territorio e capaci di rendere fertile il suolo e vivificare la vegetazione.
Mi son divertito a digitalizzare e aggiungere un pò di musica al fumetto scritto da Giorgio Figus e disegnato da Luca Usai





Tra il 1953 e il 1960, Walt Disney produsse una serie di 18 documentari dal titolo "Genti e Paesi, uno di questi, uscito nel 1956, è dedicato alla Sardegna col titolo "Gente di Sardegna", dove la gente di Sardegna era omologata ai popoli primitivi ancora abitanti il pianeta; nel 1967 la serie di documentari diventò un libro pubblicato da Mondadori.
Per il documentario del 1955, la troupe impiegò quasi un anno di tempo per effettuare le riprese nell’Isola e ricavarne una pellicola di trenta minuti con un immagine della Sardegna stereotipata dove le persone sono sempre in festa e in ogni momento indossano il costume.
Nonostante le critiche ‘negative’ che il film ebbe da parte di tanti intellettuali isolani, quel documentario contiene una serie di sequenze straordinarie e rare: ci sono i nuraghi, la caccia, la pesca, il trattamento di varie malattie, e soprattutto le feste con le Launeddas, dal minuto 13:00 possimo ammirare  per alcuni secondi  i più grandi maestri di quel lontano periodo.


 

Prima parte


Seconda parte

Anche nella versione cartacea non potevano mancare le Launeddas, nella foto vediamo il suonatore Felicino Pili in una pagina dell'edizione spagnola

giovedì 24 marzo 2016

KUNST SARDINIENS

Dopo tanto cercare, son riuscito ad acquistare da un antiquario di Berlino, la mia copia del catalogo del 1980 di "Kunst Sardiniens" di Thimme Jürgen.

Tanti e importantissimi bronzetti nuragici fanno parte di collezioni private, pezzi unici come il famoso 'Sitzender syrinxspieler', Suonatore di siringa seduto, importante per ricostruire la cultura musicale nuragica, e non solo.

























Grazie all'amico Giampaolo Serpi che ha tradotto dal tedesco la didascalia :

Suonatore di siringa seduto Bronzo altezza 8cm. Provenienza ,Sardegna Luogo di ritrovamento sconosciuto. Era nuragica 7-6 secolo a.C. Collezione privata)
La figura seduta, fortemente stilizzata soffia un flauto da pastore (hirtenflöte) a quattro canne. A Parte un accenno di una cappa (berretta) a semisfera e una punta di stoffa tra le gambe al disopra del ginocchio, non c'è niente che corrisponda ad un indumento. La figura ricorda come posizione e motivo, la gia conosciuta statuetta di Ittiri a Cagliari.
Il Metallo e stato analizzato nel laboratorio di ricerca Rathgen, Berlino. I valori sono quelli tipici della lega del bronzo sardo che si possono vedere nella tabella Foto 118, nr 58.
Mantenimento/ conservazione: Intatto.
 La figura era all'origine collegata ad un piedistallo attraverso un rivetto, ancora conservato, la patina va dal verde al rosso-marrone.

 


Ho notato che questo musico nuragico ha già cambiato diverse sedie su cui si è seduto per farsi ammirare, sulla dura roccia sarda al principio, passando poi per sedie in legno e in vetro; spero che la prossima sedia sia in Sardegna, da cui è partito tanto tempo fa.

 



Tra le pagine del catalogo, ho trovato due articoli che parlano di quella famosa mostra del 1980


 
La presentazione della mostra dell'ambasciatore italiano in Germania
 
 

giovedì 17 marzo 2016

BRONZETTO SCOMPARSO

I nostri MUSICI NURAGICI, avevano un amico suonatore di SYRINX (siringa o flauto di Pan), deportato in germania, e noi non lo sapevamo....
stesso cappello, stessa altezza, anche lui suonatore di canne; chissà se le launeddas hanno mai suonato insieme alla siringa al corno o alla lira




Nr. 28 Catalogo collezione Borowski
Suonatore di flauto
Bronzo h 8 cm
Sardegna, località sconosciuta.
Cultura nuragica VIII-VII sec. a.C.


Probabilmente questo suonatore di siringa si trova a Gerusalemme. La collezione Borowski è stata un pò distribuita dopo il 1990, alcuni pezzi sono arrivati a Monaco, altri, probabilmente la maggior parte, sono a Gerusalemme. RM (fonte Nurnet)

 

Una mia ricostruzione dello strumento link 
  
Pan, quando credeva d'aver ghermito ormai Siringa, stringesse, in luogo del suo corpo, un ciuffo di canne palustri e si sciogliesse in sospiri: allora il vento, vibrando nelle canne, produsse un suono delicato, simile a un lamento e il dio incantato dalla dolcezza tutta nuova di quella musica: «Così, così continuerò a parlarti», disse e, saldate fra loro con la cera alcune canne diseguali, mantenne allo strumento il nome della sua fanciulla.”

 


Una cuncordia a siringa link

  
Almeno nei cartoni siamo sicuri che questi strumenti si sono incontrati: lira , syrinx e launeddas
 

AULOI AGORA' (2013)

"Se puoi sognarlo, puoi farlo".

Tutto parte da un esigenza, magari solo tua, ma per te importante, e sogni l'oggetto che ti potrà dare soddisfazione. E il sogno, l'immaginazione, diventa subito un progetto, sulla carta o solo mentale poco importa, scatenando la ricerca e la risoluzione dei vari problemi che si incontreranno dando realtà al sogno.

Una amica mi aveva chiesto un aulos da far vedere durante i suoi spettacoli musicali, ne ho approfitato per costruire un idea che avevo in testa da diverso tempo, tentare di riprodurre lo strumento utilizzato in una scena di "Agorà", film del 2009 diretto da Alejandro Amenábar, interpretato dalla affascinante Rachel Weisz

alcune fasi della costruzione:link

martedì 15 marzo 2016

ICONOGRAFIA LAUNEDDAS

  1. Bronzetto Itifallico VIII sec. a.C. Ittiri, Sardegna
  2.  Launeddas  greche o Trisaulos?  
  3. "Psychomachia" Aurelius Prudentius Clemens 348-413 d.C Spain