Le Launeddas nel regno dei Clarinetti e dei Sassofoni
"storie nascoste in uno scatto"
Accadde oggi:
il 25 ottobre 1901, circa 120 anni fa, Mademoiselle Marthe Rouvel, residente a Mantes (Francia) al n.42 di Rue Porte aux Saints, ricevette questa cartolina dalla Sardegna, in cui un seminascosto suonatore di Launeddas accompagna la processione di S. Mauro a Sorgono.
La cartolina partita da Cagliari 5 giorni prima (20 ottobre 1901) non è firmata ma riporta un' esortazione che ancora oggi esercita il suo potere profetico:
"Ne Vous oubliez pas" (non vi dimenticate)
Proviamo allora a ricostruire la storia, conoscere e non dimenticare i protagonisti e i luoghi associati a questo fatidico scatto.
La signorina Marta e forse il suo anonimo ammiratore, abitavano a Mantes, cittadina francese a una cinquantina di chilometri da Parigi, cuore storico delle più famose fabbriche di strumenti a fiato: Buffet, Selmer, Dolnet, Evette-Schaeffer ecc., già dal XVII sec. il Re Sole vi impiantò una fiorente industria musicale per i suoi ottoni e legni.
Possiamo solo fare delle ipotesi sul perché questo anonimo francese, agli inizi del secolo scorso, si trovasse nella remota e mal conosciuta Sardegna. Tutte ipotesi valide e suggestive scaturite da una ricerca incrociata che ha riportato in vita tante storie dimenticate.
Forse il nostro anonimo francese, dipendente della Buffet, si trovava in Sardegna per procacciare la preziosa canna sarda, indispensabile per dar voce ai famosi clarinetti.
Ancora oggi, dalla Sardegna partono verso i porti francesi, navi cariche di canna sarda che non costa niente ma rende molto una volta trasformata nelle costosissime ance.
Forse il nostro anonimo francese non era un dipendente della Buffet, ma affascinato dalla lettura del libro di Gaston Vuiller "Les iles oublièes"( le isole dimenticate), intraprese il viaggio alla ricerca del 'buon selvaggio'. Questo libro, in voga in quegli anni, racconta le cronache di viaggio di Vuiller in Sardegna e contribuì alla diffusione di un immaginario sull'isola in Francia.
Il libro è corredato da 70 incisioni che raccontano il vissuto di quella lontana isola. Per realizzare i suoi disegni, xilografati da Charles Barbant, Vuiller attinse a piene mani dagli scatti del fotografo Evaristo Mauri con studio a Cagliari nel Corso Vittorio Emanuele n. 24.
Anche lo scatto della cartolina è opera del grande fotografo cagliaritano.
La Processione di S. Mauro a Sorgono è una delle più famose e antiche della Sardegna e si svolge presso la chiesa rurale, poco distante dal centro abitato (7Km) e conclude alla fine di maggio, la grande festa in onore di Santu Maru Erriccu, che richiama un gran concorso di venditori e fedeli da tutte le parti dell'isola. In quei giorni si tiene una gran fiera di panni, ferrame, corame, terraglie, ma soprattutto tre giorni dedicati alla fiera dei buoi e tre a quella dei cavalli.
Sorgono infatti è capolinea e ganglio delle strade interne e si trova esattamente al centro della Sardegna (40° parallelo), e secondo alcuni calcoli, al centro del mondo.
Vicino alla chiesa c'è il più grande raggruppamento di Menhir (Perdas Fittas) del Mediterraneo (circa 200) risalenti a 5000 anni fa. (sito di Biru e' Concas). Queste pietre lavorate dall'uomo, confermano la sacralità del luogo ben prima dell'arrivo del cristianesimo.
La chiesa lunga 30m e larga 9, ha il rosone più grande della Sardegna, l'ingresso è rivolto verso la valle dei Menhir poco distante a cui ha scippato gli antichi fedeli.
La processione è organizzata dai 'Fedales' del paese, cioè tutte le persone che quel determinato anno compiono 40 anni. Oltre ad occuparsi di tutte le fasi organizzative, portare il Santo in processione e distribuire le colorate fettuccine benedette che pendono dal braccio del Santo,
Ma tornando al nostro anonimo francese, che ringraziamo per averci sollecitato a non dimenticare, forse non scopriremo mai la sua vera storia, forse non era un dipendente della Buffet o un intrepido viaggiatore in cerca di emozioni esotiche non lontane da casa, forse scelse quella particolare cartolina perché si chiamava Mauro e voleva mandare un caro saluto alla sua bella e lontana Marta di Mantes in via Porta dei Santi n.42.







